Descrizione
La figura del promotore vinicolo Renato Ratti è stata ricordata lo scorso lunedì 23 ottobre 2023, in una serata a Teatro al sociale di Alba condotta da Cristina Borgogno.
Nell’ambito del progetto “Per Aspera ad Astra”, realizzato in collaborazione con Fondazione Radici e grazie al sostegno della Fondazione CRC hanno partecipato alcuni membri della famiglia Ratti, oltre che il figlio del Senatore Desana che propose la legge 930/1963 delle DOC, di cui sono stati celebrati i 60 anni, e Giancarlo Montaldo, consulente vitivinicolo.
Hanno portato i loro saluti Matteo Ascheri, presidente Piemonte Land of Wine e Claudio Rosso, figlio del grande enologo Gigi Rosso.
Dice l’Assessore al Turismo e Città Creative UNESCO Emanuele Bolla: «Abbiamo celebrato i 60 anni della legge istitutiva delle DOC e DOCG ricordando Renato Ratti, un genio della nostra terra e un visionario capace di vedere avanti negli anni con intuizioni straordinarie capaci di creare le condizioni per uno sviluppo enologico del territorio. Si completa così il grande percorso di ricordo dei patriarchi dell’enogastronomia Albese, mentre già guardiamo avanti per nuovi progetti di valorizzazione delle identità della nostra terra».
Otto, fino ad ora le iniziative dedicate ai patriarchi della nostra enogastronomia: Ratti, Morra, Ponzio, Rosso, Degiacomi, Colla, Molinari, Boffa, ma proseguiranno ancora i lavori della Fondazione Radici e dell’Assessorato alle Città Creative UNESCO per la Gastronomia per non dimenticare i protagonisti della creatività gastronomica locale.
Tutti i video sono pubblicati sul sito https://visitalba.eu/
Renato Ratti nasce a Villafalletto nel 1934 e si trasferisce con la famiglia, alla morte del padre, nel 1948, a Mango a casa dei nonni. Nel 1953 ottiene il diploma di Enotecnico alla scuola Enologica di Alba ed entra nel mondo del lavoro prima alla Contratto di Canelli e poi alla Cinzano di Santa Vittoria. Nel luglio del 1955 parte per il Brasile inviato dalla Cinzano, investendo i suoi guadagni in vigne di Langa per produrre vini.
Nel 1965 rientra in Italia, interrompe la collaborazione con la Cinzano e si stabilisce all’Abbazia dell’Annunziata di La Morra iniziando la sua attività di produttore vinicolo nella zona di Mercenasco.
Nel 1971 l’Ordine dei Cavalieri del Tartufo e dei Vini di Alba, che lo aveva avuto tra i fondatori, pubblica il suo primo libro “Della vigna e del vino dell’Albese” che rimane ancora oggi la più interessante, completa e documentata ricerca vinicola della zona, dalla quale non si può prescindere se si vuole conoscere la storia della nostra enologia.
Pubblicò nel 1973 “Civiltà sul vino”, nel 1974 “Il manuale del saggio bevitore”, nel 1977 “Guida dei vini del Piemonte”, nel 1891 “Come degustare i vini”, nel 1985 “Conoscere i vini d’Italia” e disegnò del Barolo la prima mappa dei grandi cru di Langa.
A Renato Ratti dobbiamo la consapevolezza dei problemi legati alla vitivinicoltura albese, fu infatti uno dei primi a concepire il vino in termini moderni e su misura di un consumatore nuovo, a puntare sulla qualità, la delicatezza e l’equilibrio del prodotto.
E’ stato per i vini albesi uno dei principali promotori facendoli conoscere in tutto il mondo e fu tra i protagonisti della fondazione della rassegna “La Fiera del Vino di Pasqua”, ora Vinum.
Oltre ad essere stato direttore del Consorzio del Barolo e del Barbaresco, fu direttore del Consorzio dell’Asti, continuando a promuovere i vini del nostro territorio.
Uomo di grande cultura e di notevole capacità manageriali, seppe adoperarsi efficacemente per la costituzione delle DOC e delle DOCG dei vini albesi. Morì a La Morra nel 1988.
Ultimo aggiornamento: 24 ottobre 2023, 12:41